ROMA - Tra le frasi «la Roma non è un supermercato» e «la patria vuole sacrifici» c'è di mezzo un universo di questioni irrisolte. Domande che tornano ciclicamente a ogni sessione di mercato e che non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi: perché la Roma cede periodicamente i suoi pezzi pregiati? Deve vendere per rispettare il fair play finanziario oppure perché trova sempre sulla sua strada quella big dal portafogli grosso a cui non può dire di no? «Ci sono delle norme da rispettare che ti obbligano a far quadrare il bilancio – ha sempre risposto il ds Monchi – generare una plusvalenza serve per poter avere un organico di alto livello».
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Da Lamela a Alisson, smantellata una Roma di stelle
ROMA – Tra le frasi «la Roma non è un supermercato» e «la patria vuole sacrifici» c'è di mezzo un universo di questioni irrisolte. Domande che tornano ciclicamente a ogni sessione di mercato e che...
LA TOP 11. Ognuno si faccia la propria idea. La realtà però mette sul tavolo alcuni dati inequivocabili: tanti ottimi piazzamenti in campionato, un sogno chiamato semifinale di Champions League, il periodico malumore della piazza e una top 11 da 373 milioni di euro incassati. Avete letto bene, si potrebbe fare una formazione con le cessioni dei pezzi pregiati dal 2013 al 2018. Corriere dello Sport.
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