ROMA - «Noi l'anti Juve? Noi siamo l'Inter, e dobbiamo comportarci da Inter, come dice la nostra storia. Il fatto di aver vinto a Bologna ci permette, al di là del fatto che ora ci siano tanti giocatori in giro con la nazionale, di lavorare bene e con serenità». A dirlo il vicepresidente nerazzurro, Javier Zanetti, parlando con i giornalisti a margine della consegna a Coverciano del premio "Nereo Rocco". «Un risultato negativo non può comunque condizionare un progetto a lungo termine che abbiamo in mente - afferma -. Dobbiamo migliorare la classifica dell'anno scorso, il fatto di essere tornati a giocare la Champions League è per noi importante e adesso vogliamo lottare su tutti i fronti in questa stagione. In classifica abbiamo tempo per recuperare e io sono uno che, lo facevo anche da giocatore, ha sempre grandissima fiducia in quello che possono fare i ragazzi in maglia nerazzurra». «L'Inter è una squadra che ha dei grandi valori, credo che serva tempo, bisogna trovare la condizione migliore - aggiunge Zanetti -. Nelle prime partite si trovano sempre delle difficoltà, e nell'arco del campionato ce ne saranno altre. Bisogna affrontarle, superarle tutti insieme, soprattutto avere grande fiducia quando le cose non andranno bene e non perdere di vista mai l'obiettivo».
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Inter, Zanetti: «Noi l'anti Juve? Vogliamo lottare su ogni fronte»
ROMA – «Noi l'anti Juve? Noi siamo l'Inter, e dobbiamo comportarci da Inter, come dice la nostra storia. Il fatto di aver vinto a Bologna ci permette, al di là del fatto che ora ci siano tanti giocatori in giro con la...
Prima di ritirare il premio, il vicepresidente nerazzurro si era soffermato ad analizzare la situazione della Nazionale di Mancini: «Dopo la mancata qualificazione al Mondiale occorre fare un lavoro che possa far crescere i giovani italiani, lui è certo la persona adatta per questo percorso. Ma in campionato, indipendentemente dalla nazionalità, penso che debba essere premiato il talento, in sostanza gioca chi è più bravo». Zanetti sembra aver trovato la ricetta per venire in soccorso del ct azzurro per completare quell'integrazione tra giovani italiani e stranieri nel nostro campionato che proprio il ct si auspica: «Serve trovare il giusto mix. Siamo tutti contenti se ci sono più giocatori italiani bravi che scendono in campo: anche perché questo valorizza il settore giovanile dei club e tutto quello che c'è dietro».
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