ROMA - Tutto o niente, guerra o pace, bianco o nero. Ok, sarebbe meglio giallorosso. Eusebio Di Francesco si gioca la Roma seguendo l’indole e non la ragion di stato: se davvero escluderà Schick, come è sembrato di capire, manderà in panchina contemporaneamente i 42 milioni del centravanti che non c’è, i 25 di Pastore, i 15 abbondanti di Karsdorp. Paradossalmente, si tratta delle principali scommesse di Monchi che ieri ha definito «il suo primo referente». Ma contro il Genoa conta solo il risultato di tappa. E Di Francesco prova a vincere con i calciatori che garantiscano le migliori condizioni, sia atletiche che mentali.
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Di Francesco si gioca la Roma: all in!
ROMA – Tutto o niente, guerra o pace, bianco o nero. Ok, sarebbe meglio giallorosso. Eusebio Di Francesco si gioca la Roma seguendo l’indole e non la ragion di stato: se davvero escluderà Schick, come è sembrato di...
BLOCCO. De Rossi, Totti, Monchi, Massara. C’è una corrente di pensiero molto forte che sostiene Di Francesco, a prescindere dalle decisioni che verranno prese a Boston la prossima settimana. Di Francesco, che ha chiesto alla squadra più grinta e coraggio, è sicuro di poter riprendere per il bavero la stagione quando riavrà a disposizione i giocatori migliori, con il necessario bonus del mercato di gennaio che lo aiuterebbe a migliorare la rosa. Non si sente all’ultima tappa del percorso: ha studiato meticolosamente il Genoa e le novità fresche introdotte da Prandelli, cercando il modo migliore per disinnescare Piatek e (soprattutto) Kouamé. Anche da qui nasce il proposito di schierare tre difensori centrali, in una Roma che ha dimostrato deficit di equilibrio: non a caso a Plzen aveva lasciato a riposo sia Fazio che Juan Jesus. Corriere dello Sport.
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