ROMA - L'ECA è pronta a boicottare il nuovo Mondiale per Club. C'è la firma di Andrea Agnelli, in qualità di presidente dell'European Club Association, nella lettera spedita alla Uefa e alla Fifa: "L'Associazione è fermamente contraria a ogni tipo di revisione del Mondiale per Club, e nessuna società appartenente all'ECA intende parteciparvi". Una decisione che potrebbe sconvolgere il calendario internazionale, visto che Gianni Infantino pensava a una competizione con 24 squadre partecipanti, da tenere non più annualmente, a partire dal 2021. Agnelli ha inoltre confermato che la Fifa intende limitare il numero di prestiti in uscita da una singola squadra.
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ECA, Agnelli: «Pronti a boicottare il nuovo mondiale per club»
ROMA – L’ECA è pronta a boicottare il nuovo Mondiale per Club. C’è la firma di Andrea Agnelli, in qualità di presidente dell’European Club Association, nella lettera spedita alla Uefa e alla Fifa:...
L'IMPORTANZA DELLE SECONDE SQUADRE - A riguardo, il presidente della Juventus ha ritenuto opportuno puntualizzare l'importanza delle seconde squadre durante il Convegno in corso di svolgimento all'Allianz Stadium, abbandonando le vesti di numero 1 dell'Eca e parlando in prima persona delle idee della Juventus: "In questo modo, i campionati che non avranno le seconde squadre si troveranno in difficoltà. Le grandi squadre acquisiscono i migliori giovani per mandarli in prestito, ma l'intenzione è limitare drasticamente il numero. Nelle leghe europee in cui esistono le seconde squadre il numero di prestiti cala sensibilmente rispetto al nostro campionato: l'Italia ha oggi circa 450 prestiti, l'Inghilterra è seconda a 140-150 e poi nelle altre leghe il numero cala drasticamente. Le multi proprietà sono anch'esse sotto la lente di ingrandimento e ci si aspetta che da qui al prossimo futuro saranno normate". Agnelli è convinto del valore formativo delle seconde squadre: "Questa è l'età per 'prendere botte' dai trentacinquenni, perché permette ai giovani di crescere. Vogliamo calarci all'interno del sistema delle leghe minori e riuscire veramente a contribuire all'interno della Lega Pro per lo sviluppo, sia in termini di visibilità, sia di numero di presenze allo stadio ed essere accettati all'interno della Lega Pro in modo da riuscire a trarre un beneficio a 360 gradi, non solo sportivo ma anche commerciale. Dal nostro punto di vista l'impegno sarà massimo". Corriere dello Sport.
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